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Risotto integrale ai porcini freschi

Risotti
Sia cucinato con i funghi freschi sia con quelli secchi, il risotto ai funghi porcini è un primo piatto molto gustoso. Certamente se preferite i sapori più decisi cucinatelo con i funghi secchi, però con i funghi freschi vi stupirà il sapore e la delicatezza degli aromi che solo questo fungo è in grado di darci!
Ingredienti per 4 persone:

320 g.  di riso integrale
320 g. di porcini freschi
1 noce di burro
parmigiano reggiano
brodo vegetale
½ bicchiere di vino bianco
1 spicchio di aglio
1/2 scalogno
un paio di foglioline di rosmarino
prezzemolo
olio evo
sale q. b.
pepe q. b.
Risotto integrale ai porcini freschi
Preparazione:

Per prima cosa prendere i funghi porcini ed eliminare dalla parte inferiore del gambo con un coltellino affilato la parte con attaccata la terra. Pulirli poi con un canovaccio bagnato eliminando le impurità stando bene attenti a rimuovere tutta la terra ed i residui delle foglie e del muschio. Strofinare infine bene con un foglio di carta da cucina ed asciugarli.
Staccare il gambo dal fungo e tagliarlo a pezzettoni. Procedere a tagliare a fettine le cappelle.
Pulire e tagliuzzare finemente il prezzemolo.
Risotto integrale ai porcini freschi
Riscaldare l’olio di oliva in un tegame largo, aggiungere il mezzo scalogno tagliato finemente e lo spicchio di aglio intero schiacciato e fare rosolare per qualche minuto. Unire i funghi, prima i gambi, poi i pezzetti delle cappelle, aggiungere un paio di foglioline di rosmarino tritate finemente e cuocere i funghi rigirandoli delicatamente per 5-10 minuti. Regolare di sale e pepe e togliere lo spicchio di aglio.
Mettere, in una pentola con abbondante acqua salata (oppure brodo vegetale), a cuocere il riso per circa 35 minuti.
Trascorsi i 35 minuti scolare il riso ed aggiungerlo ai funghi rosolati e continuare la cottura per circa 10 minuti aggiungendo, di tanto in tanto, il brodo vegetale.
Riscaldare l’olio di oliva in un tegame largo, aggiungere il mezzo scalogno tagliato finemente e fare rosolare per un minuto. Aggiungere il riso e alcuni minuti prima della fine della cottura aggiungere i funghi porcini precedentemente preparati tenendone alcuni da aggiungere, dopo avere impiattato il riso, sulla superficie.
A cottura ultimata mantecare con il burro e aggiungere il parmigiano reggiano grattugiato. Impiattare e spolverizzare con un poco di prezzemolo tagliato finemente.
Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP

La coltivazione del riso in Baraggia, un’area pedemontana rivolta verso il Monte Rosa che si estende per 44 mila ettari tra le province di Biella e Vercelli, di cui circa la metà destinata alla coltivazione del riso, é nota già dal lontano 1500. Il termine “Baraggia” venne utilizzato fin dall’antichità per distinguere quei terreni, compresi tra le province di Biella e Vercelli che, per le specifiche caratteristiche della struttura geologica, si distinguevano dalla brughiera. Erano terreni poco fertili, argillosi, fini e costipati. Questa caratteristica non ne consentiva la conversione in terreni agricoli tanto che nell'ormai lontano 1922 questi territori vennero destinati a bonifica per lo sviluppo della comunità. Vennero così sistemati e spianati i terreni ad uso agricolo, vennero realizzate opere infrastrutturali fra le quali i bacini di accumulo delle acque dei torrenti per fornire i mezzi irrigui all’agricoltura anche durante la stagione estiva e i periodi siccitosi.
Le caratteristiche morfologiche del terreno e il particolare e sofisticato sistema di irrigazione, con la raccolta delle acque fredde provenienti da Alpi e Prealpi e incanalate direttamente verso i campi, furono i valori aggiunti che contribuirono a rendere particolare il riso prodotto nella Baraggia, posizionato nella massima latitudine nord in cui è ancora possibile la risicoltura. Il riconoscimento ufficiale avvenne nel 2007, con la Denominazione di Origine Protetta per il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese.

Il vino in abbinamento
Chardonnay Collio DOC - Muzic

Lo Chardonnay prodotto da Muzic, cantina a San Floriano del Collio in provincia di Gorizia, è prodotto dalle vigne del medesimo comune in zona collinare ove i terreni sono costituiti da marne ed arenarie stratificate di origine eocenica. La raccolta delle uve è manuale ed avviene entro la prima decade di settembre. La vinificazione è con diraspapigiatura  delle  uve  e  successiva macerazione  pellicolare  per  12  ore  a  temperatura  di  15 °C e successiva pressatura soffice e pulizia per decantazione statica del mosto ottenuto. La fermentazione alcolica dura 8-10 giorni alla temperatura controllata di 16-18 °C. Infine l'affinamento è sulle fecce nobili “sur lie” in serbatoi di acciaio con periodici batonnage. E' un vino di colore giallo paglierino brillante che all'olfatto propone intensi profumi, che ricordano la mela verde e la crosta di pane. Al gusto è secco, di corpo, fresco ed equilibrato e di ottima persistenza. E' un vino molto versatile negli abbinamenti gastronomici che abbiamo scelto per accompagnare questo risotto integrale ai porcini freschi dall'aroma delicato che non deve sovrastare. Questo Chardonnay accompagna bene i primi piatti, le carni bianche ed anche i piatti di pesce. E' un vino che può essere bevuto anche fino ad alcuni anni dalla vendemmia. Va servito fresco a 10 - 12 °C.
L'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi
76. Risotto coi funghi
Per questo risotto io mi servo dei funghi porcini, i quali in alcuni paesi chiamansi morecci.
Funghi in natura, perché vanno poi nettati e scattivati, metà peso del riso. Fate un battuto con poca cipolla, prezzemolo, sedano, carota e mettetelo al fuoco con tre cucchiaiate d'olio, se il riso fosse grammi 300, da servirsi cioè a tre persone. Quando il battuto avrà preso colore, fermatelo con sugo di pomodoro e acqua, conditelo con sale e pepe e fatevi bollir dentro uno spicchio d'aglio intero, che poi getterete via prima di passare il soffritto, il quale rimetterete al fuoco, per cuocervi i funghi, prima tritati alla grossezza poco meno del granturco; cotti che siano metteteli da parte. Il riso fatelo, così crudo, soffriggere con un pezzo di burro, poi tirate a cuocerlo con acqua calda versata a un ramaiolo per volta; a mezza cottura mescolateci dentro i funghi e prima di servirlo dategli sapore col parmigiano.
Sarà mangiato volentieri anche fatto con un pugno di funghi secchi invece di quelli freschi.
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