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Datteri baresi al sugo di canocchie

Piatti di mare
Le canocchie, o cicale di mare o pannocchie, sono dei crostacei che danno il meglio di sè con il sugo di pomodoro per condire la pasta. A volte al mercato trovate questi crostacei di medio piccola pezzatura che costano meno e sono perfette per preparare questa ricetta. Infatti il gusto delicato e dolce della cannocchia con la cottura arricchirà il pomodoro per regalarci un primo dal sapore unico!
Ingredienti per 4 persone:

320 g. di datteri baresi
600 g. di canocchie medio piccole
200 g. di passata di pomodoro
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
2 spicchi d’aglio
prezzemolo
vino bianco secco
olio evo
sale q. b.
pepe q. b.
Datteri baresi al sugo di canocchie
Preparazione:

Preparare il sugo come d’abitudine arricchendolo con un cucchiaino di concentrato di pomodoro e lasciarlo cuocere lentamente.
Nel frattempo occorre lavare e pulire le canocchie. E' bene ricordare che le canocchie sono taglienti. Sciacquare abbondantemente le cicale di mare sotto l’acqua corrente ed eliminare la testa e con le forbici togliere tutte le zampette e tutte le appendici che si trovano sul dorso del crostaceo. Sempre con le forbici praticare un taglio al centro del guscio per tutta la lunghezza della canocchia. Fare attenzione a non intaccare la polpa in quanto il guscio va semplicemente aperto, ma non eliminato.
Datteri baresi al sugo di canocchie
A questo punto tagliare le canocchie a  pezzetti di un paio di centimetri. Metterle in una padella con un filo  di olio e gli spicchi di aglio, sfumarle con il vino bianco secco e continuare la cottura per un paio di minuti.
A questo punto aggiungere il sugo di pomodoro. Continuare la cottura per una decinadi minuti.
In una pentola cuocere la pasta in abbondante acqua leggermente salata e scolarla quando sarà ben al dente.
Aggiungere  la pasta nella padella ove avete cotto il sugo e mantecare bene  aggiungendo un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta.  Mescolare bene e impiattare e servire con abbondante prezzemolo tritato.
Canocchie o Cicale di mare (Squilla mantis L.)

Le canocchie anche conosciute come le cicale di mare o pannocchie sono dei crostacei appartenenti il cui nome scientifico é Squilla mantis. Il nome della specie: mantis é dovuto alla somiglianza del suo secondo paio di appendici al primo paio di zampe della mantide religiosa. E' un crostaceo di medie dimensioni, lungo tra i 20 ed i 25 centimetri dal colore madreperlaceo. Il corpo é appiattito dorsalmente, con il capo e parte del torace protetti da una corazza detta carapace. Gli occhi sono grandi e ancorati a un breve peduncolo che gli permette di individuare le prede e i predatori anche quando si trova semisommerso tra la sabbia dei fondali (tra i 20 e i 200 metri), dove preferibilmente vive. La Canocchia è ampiamente diffusa lungo le coste iatliane, ma particolarmente in quelle dell'alto e medio Adriatico e dell'alto Tirreno. E' diffusa inoltre nell'intero Mar Mediterraneo ed è presente anche nella parte orientale dell'Oceano Atlantico, dalle Isole Britanniche all'Angola.
La Canocchia ha carni di notevole pregio, molto apprezzate e risulta particolarmente saporita nel periodo autunnale ed invernale. Il valore nutrizionale di questo crostaceo è buono, per il suo apporto proteico e di sali minerali.

Datteri Baresi "trulli & sassi" - Marella

Marella è un piccolo pastificio artigiano che produce ottimi prodotti richiamandosi alla tradizione ed impiegandosemole di qualità, ricavate da grani pugliesi, solo raramente miscelati con grani di altra Italiana provenienza, ma sempre di alta qualità. L'impasto della semola avviene con poca acqua depurata e la trafilatura è al bronzo per ottenere una superficie ruvidissima. Ma il vero segreto della pasta prodotta da questo piccolo pastificio è la temperatura di essiccazione: 37/38 gradi con una ventilazione controllata per lungo tempo. In questo modo la fermentazione e l’acidificazione sono più accurate, gli amidi non gelatinizzano e gli amminoacidi (come la lisina e il triptofano) rimangono integri. Il risultato è una pasta profumata, porosa e delicata, che rende molto in cottura e cede abbondante e cremoso amido che cattura i condimenti, non solo in superficie. E inoltre è leggera e digeribile.

L'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi
488. Cicale in umido
Se non vi rincresce di adoperare le unghie, d'insudiciarvi le dita e di bucarvi fors'anche le labbra, eccovi un gustoso e piacevole trastullino. Prima di cuocerle tenete le cicale nell'acqua fresca, che così non iscolano, anzi rigonfiano. Fate un battuto con aglio, prezzemolo e olio; rosolato che sia collocateci le cicale intere e conditele con sale e pepe. Quando avranno preso il condimento bagnatele con sugo di pomodoro o conserva e servitele sopra a fette di pane asciugate al fuoco. Prima di mandarle in tavola fate loro un'incisione con le forbici lungo il dorso per poterle sbucciare più facilmente.
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