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Gnocchi verdi funghi e tartufi

Primi piatti
Gli gnocchi di patate sono abbinabili con qualsiasi tipo di sugo. In questa ricetta li abbiamo preparati verdi (con gli spinaci) e  con un gustosissimo sugo di funghi e tartufo nero.
Ingredienti per 4 persone:

per i gnocchi:
1 kg. di patate
200 g. di farina 00
400 g. di spinaci
1 uovo
sale q. b.

per il condimento:
300 g. di funghi champignon
50 g. di burro
50 g. di tartufo nero
1 spicchio di aglio
olio evo
parmigiano reggiano grattugiato
Gnocchi verdi funghi e tartufi
Preparazione:

per i gnocchi:
Mondare gli spinaci e farli lessare in poca acqua salata. Scolarli e strizzarli per bene e tritarli finemente con un coltello.
Nella pentola a pressione lessare le patate con la buccia in acqua salata per 15 minuti. Appena le patate sono cotte sbucciarle, lasciarle raffreddare e passarle nello schiacciapatate. Mettere gli spinaci e le patate in una ciotola capiente, unire la farina, l’uovo e il sale ed amalgamare fino ad ottenere un impasto compatto.
Su un tagliere di legno infarinato adagiare la pasta e lavorarla un pezzo alla volta ottenendo dei rotolini, da cui ricavare tanti gnocchetti di circa 2-3 cm. l’uno.
Disporli su un vassoio infarinato per evitare che attacchino e lasciare riposare.
per il condimento:
Pulire i funghi champignon, tagliarli a fettine e cuocerli in una padella con un filo di olio e uno spicchio di aglio dapprima a fuoco vivace in modo che non perdano subito l'acqua.

Cuocere gli gnocchi direttamente in padella con un cucchiaio colmo di acqua. Aggiungere i funghi e il tartufo che nel frattempo è stato tagliato a fettine e scottato in poco burro per circa un minuto.
Mescolare delicatamente a fiamma vivace per qualche minuto unendo parmigiano reggiano.
Impiattare servire grattugiando a piacere altro tartufo.
Il tartufo nero estivo o "scorzone" (Tuber aestivum Vittad.)

Quando parliamo di tartufo dobbiano sapere che non tutti i tartufi neri sono uguali. Le tipologie di tartufo nero sono molte e non sempre è facile riconoscerlo. Per prima cosa dobbiamo sapere che come tutti i tartufi, anche il tartufo nero è un fungo sotterraneo. La varietà più pregiata è il tartufo nero di Norcia,  che però è una varietà limitata ad un ristretto periodo dell’anno. Vi sono altre varietà, che troviamo in altri periodi dell'anno, forse un poco meno pregiate, ma sicuramente ugualmente ottime e meno costose. Nel nostro piatto abbiamo utilizzato un tartufo nero estivo, detto anche scorzone, che è la varietà di tartufo nero che si raccoglie da maggio fino a settembre, ed a volte anche oltre. E' distinguibile, ad esempio dal tartufo nero invernale, per il colore più nocciola della parte esterna. E' un tartufo da cuocere, da utilizzare prevalemente cotto, mettendolo verso la fine delle preparazioni. Per conservarlo deve essere posto, senza lavarlo, in un vasetto di vetro chiuso dopo averlo avvolto in fogli di carta da cucina, da sostituire ogni 3-4 giorni. Il vasetto va poi conservato in frigorifero.

Il vino in abbinamento
Dolcetto d'Alba DOC - Sordo

"Ogni collina, addirittura ogni vigneto, produce un suo “Dolcetto particolare, con caratteristiche ben differenziate e facilmente individuabili" è questa la filosofia della cantina Sordo. E' la particolare composizione del terreno delle Langhe che ci restituisce un Dolcetto di notevole struttura e con una grande ricchezza di sensazioni gustative ed olfattive. L’uva è raccolta a completa maturazione e dopo la pigia-diraspatura subisce una  lunga macerazione a cappello sommerso, in vasche di acciaio inox alla temperatura controllata di 25 °C. La maturazione e l'affinamento avviene nelle vasche di acciaio inox per sei mesi. Riposa in bottiglia tre mesi prima di essere posto in commercio. E' un vino dal colore rosso rubino con sfumature violette. Al naso è ricco di profumi delicati, floreali, intenso. In bocca è fresco, fruttato, pieno, complesso, asciutto ed armonico. Va servito alla temperatura di 18 - 20 °C e si abbina bene a salumi, formaggi freschi e di media stagionatura e per i piatti della cucina di terra. Va bevuto entro 3-4 anni dalla vendemmia.
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