Calamarata al forno con ciuìga e cardoncelli
Primi piatti
Oltre alla classica pasta al forno con sugo di pomodoro, basilico e mozzarella filante, possiamo preparare moltissime altre ricette che danno libero sfogo alla nostra fantasia. In questa ricetta vi proponiamo una pasta al forno condita con ciuìga, una sorta di salsiccia altoatesina realizzata con carne di maiale e una speciale rapa, leggermente affumicata e funghi cardoncelli.
Ingredienti per 4 persone:
320 g. di calamarata
100 g. di ciuìga del Banale
200 g. di funghi cardoncelli
150 ml. di besciamella
1 spicchio di aglio
parmigiano reggiano
olio evo
sale q. b.
Preparazione:
Pulire e tagliare a pezzetti i funghi cardoncelli. In una padella mettere un filo di olio, uno spicchio di aglio intero e unire i funghi affettati. Regolare di sale e di pepe e cuocere per circa cinque minuti dapprima a fuoco vivace. Spegnere il fuoco, togliere l'aglio e mettere da parte.
Spellare la ciuìga e spezzettarla aggiungendola nella padella unitamente ai funghi cotti.
In pentola di acqua salata cuocere la calamarata e scolarla ben al dente (un paio di minuti prima della cottura perfetta). Aggiungerla al condimento precedentemente preparato ed ai tre quarti della besciamella e lasciare insaporire per un minuto. Spegnere i fuoco ed aggiungere una spolverata di parmigiano reggiano grattugiato. Mescolare bene.
Preparare una teglia nella quale sul fondo è stata stesa un poco di besciamella, livellare la pasta e mettere qua e là un poco della besciamella rimasta. Sulla superficie spolverizzare con abbondante parmigiano reggiano grattugiato.
Infornare nel forno già caldo a 180 °C (modalità ventilato oppure 190 °C modalità statico) coprendo la teglia con la carta di alluminio. Dopo dieci minuti togliere la carta di alluminio e cuocere per altri cinque minuti fino a che non si formerà una crosticina croccante.
Alto Adige Schiava DOC - Elena Walch
Uve di Schiava in purezza coltivate sui suoli calcarei su media altitudine, dove le uve possono trarre i maggior vantaggi dal clima mediterraneo con calde giornate estive abbinati a fresche notti montane. La vinificazione avviene con contatto con le bucce per circa 6 giorni e una lenta fermentazione a temperatura controllata. L'affinamento é in serbatoi di acciaio e la maturazione avviene in grandi botti di rovere.
Il risultato è un vino dal colore rosso rubino brillante che all'olfatto evidenzia piacevoli sentori di mandorla amara. In bocca si presenta, di media struttura, beverino con tannini varietali appena percettibili. perfetto per piatti di affettati misti e/o formaggi (non piccanti), ma anche per piatti mediterranei in genere e per accompagnare piatti di pasta ricchi ed anche antipasti. Va bevuto entro quattro anni dalla vendemmi alla temperatura di 12-14 °C.
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